Il Cilento nei testi antichi

Vediamo come descrivevano il territorio Cilento, sia in merito al paesaggio che alle coltivazioni e produzioni, gli scrittori ed i viaggiatori dei secoli passati.

Tratto da "IL COMMERCIO A SALERNO NELLA SECONDA METÀ DELL'OTTOCENTO" DI Alfonso Silvestri, edizione del 1952:

1455 al 1485 ...E finalmente il Cilento, con la sua pregiata produzione di seta, con l’olio e con il frumento, rendeva famosa nel Regno ed all’estero la provincia di Principato Citra... ...La seta ed il frumento occupavano un posto preeminente nell’economia del Salernitano. “Seta tracta„ o “cacciata ad ferro„ o “a lo manganello”, dalla fiera di S. Pietro di Aquara (giugno) a quelle di S. Pietro di Agropoli, di S. Giacomo di Gioi del Cilento e di S. Maria della Croce di Gioi - che era l'ultima e si effettuava l'8 settembre -, veniva venduta a mercanti, in modo precipuo a genovesi e fiorentini, od ai loro fattori in una gara di qualità e quantità.

Su "RACCOLTA DI VARIE NOTITIE HISTORICHE..." di Tobia Almagiore, edizione del 1675, si legge:

1675 - Cilento, detto anticamente Selento, è un ristretto di paese continente quantità di Terre, e Casali, che vengono racchiusi da due fiumi Silaro, detto corrottamente Sele, e Lento, detto corrottamente Alento... ...È abondantissimo quasi d'ogni cosa, che all'humano sostentamento è necessario. Ivi sono acque sorgenti preziose, vini d'ogni sorte esquisitissimi, fra quali sono Vernacciedi Lacciarolo (Acciaroli), del Castello dell'Abbate (Castellabate), & altri luoghi. Fico dolcissime, copiosa caccia di volàteli d'ogni sorte, e quatrùpedi similmente d'ogni sorte, Ogli, Sete, e Vettovaglie bastanti per essi.

Nel "IL REGNO DI NAPOLI IN PROSPETTIVA" dell'Abate Giovanni Battista Pacichelli, edizione del 1702, leggiamo:

1702 - In vece di una Città, che altri forse sperarebbe; e non habbiamo di questo nome, ci esibisce il Regno nella sua nobile prospettiva gran numero di Terre, e Casali, quasi una picciola Provincia, e dalle altre più proprie distinta... ...Il suo Territorio bagnato da fresche sorgenti, spreme Vini esquisiti di più specie, massimamente le Varnaccie di Lacciarolo (Acciaroli), del Castel dell'Abate (Castellabate), e di altri luoghi: e Olio perfetto. Produce Seta assai buona, Fichi dolci, ed altre frutta, Herbaggi per nodrire gli Armenti: Caccie di volàtili, e quadrùpedi, & in somma ciò che di necessario, e di meglio ricerca l'humano vitto.

Costantino Gatta, nel libro "MEMORIE TOPOGRAFICO-STORICHE DELLA PROVINCIA DI LUCANIA", edizione del 1732, scrive:

1732 - Il Cilento, che è una contrada la più amena e deliziosa di questa provincia, è situato da Occidente in Orienta entro le sponde de' Fiumi Silare e Lento: dalla parte settentrionale confina con gli asprissimi Monti dell'Appennino, e da Mezzogiorno è bagnato dal Mar Tirreno... ...Egli il Cilento comprende un numero ben grande di Villaggi, e Castella, la maggior parte surte dalle deplorabili rovine di Pesto (Paestum); imperocchè distrutta e desolata questa gran Città dalla barbarie de' Saracini, come avvisato abbiamo, i Cittadini scampati da un tanto sterminio ricovraronsi in varj luoghi, la maggior parte forti di sito, e per natura inaccessibili, ergendo ivi per lor comodo agiati abituri: quindi quasichè in un tempo stesso sursero varie Popolazioni, fra le quali Capaccio, Trèntenara (Trentinara), Giùngàno, Convignenti (Convingenti), Rocca dell'Aspide (Roccadaspide), Albanella, Altavilla, Corvella oggi distrutta, Pollica, Omignano, Monteforte, Castello S.Lorenzo (Castel San Lorenzo), Castelluccia (Castelcivita), il Monte, ed altre Terre e Castella,...

Giuseppe Antonini in "LA LUCANIA - DISCORSI", edizione del 1745, riporta:

1745 - ...Tutto il dippiù, sono belle, amene colline, e specialmente deliziosissime quelle, che dalla Redita (Eredita), vicino Pesto (Paestum) cominciando, infino al Lao, sempre a veduta del mare continuano. Vi sono mediocri, ma molti bellissimi fiumi, chiari, limpidi ruscelli, dolcissime, abbondanti fontane, che nella state rendono amenissimo il paese... ...Ne' luoghi poi situati sul Tirreno, specialmente nel Cilento, si fa quantità di bianchi dolcissimi fichi secchi, in latino Caricae, tanto dagli antichi avuti in pregio, che li chiamarono cibo degli Dei... ...Ritornando sul piano bagnato dal Solofone, trovansi due strade, che nel Cilento conducono, una sul mare e per Acropoli (Agropoli), e l'altra su quelle colline per la Redità (Eredita), e per Ogliastro. Da qui comincia a vedersi quanto di bello abbia la Regione; poichè tutti i terreni sembran esser tanti giardini, essendo piantati d'olivi, di fichi, di pere, di susine, e di viti, delle quali frutta gran traffico i paesani fanno. Nè vi mancan quercie, colle di cui ghiande sufficiente numero di porci nutriscesi: Cosi l'aria d'Ogliastro, come quella del vicino Prignano, è, oltre ogni credere, sana, ed amena... ...i vini sono abbondantissimi, e generosi, e da paragonarsi a' migliori di Spagna, come similmente de' vini di Cilento;

Francesco-Antonio Ventimiglia in "DELLE MEMORIE DEL PRINCIPATO DI SALERNO", edizione del 1788, scrive:

1788 - Dopo Solofone sieguono le colline di Ogliastro, e di Eredita, che con non interrotto corso, ma per tratto ben lungo, or alzandosi, or deprimendosi, quà pianure, là balze formando, framezzate da' rivi, e da fiumare, fan gala al monte, detto della Stella, avendo all'Oriente il fiume Alento. Un tal terreno compone una Penisola, che 'l nome porta di Cilento; perchè di quà dell'Alento, avendo a Settentrione altra catena di monti, che a Trèntenara (Trentinara) sovrasta ad Oriente l'Alento, ad Occidente, ed a Mezzodì il mar Tirreno. Ad Occidente di tal Penisola, oltre a Solofone quattro miglia, su di un piccolo promontorio è Agropoli.

Il "DIZIONARIO DI GEOGRAFIA MODERNA DELL'ENCICLOPEDIA METODICA DI PARIGI", edizione del 1795, riporta:

1795 - [CILENTO (il) è una contrada del regno di Napoli nel Principato citeriore. La regione del Cilento è la parte montuosa di detta provincia compresa fra fiumi Silaro ed Obertino. Il nome di Cilento che ha potuto aver origine dal fiume Alento che divide la regione, si trova espresso la prima volta nel 994. Il territorio del Cilento dà pochissimo grano: dà per altro buoni vini fra i quali il vernaccia una volta assai stimato. L'uve passe e i fichi del Cilento si seccano e se ne mandano in gran quantità fuori del luogo. I fichi bianchi di questa contrada erano assai rinomati presso gli antichi che li salavano; cosa che in oggi non si pratica, ma si nettano dalla scorsa e si seccano al sole.]

In "DELLE COSE RUSTICHE OVVERO DELL'AGRICOLTURA PRATICA" di Niccola Columella Onorati, edizione del 1804, troviamo:

1804 - ...L'oliva grossissima cordiforme, o sia di figura simile al cuore... come si chiama oggi in Monopoli, nella Provincia di Bari: la permezzana. Questa è la più grossa, e la più bella di tutte le olive... In Vatolla, nel Cilento si trova questa varietà di olive, come pure in Altavilla, e si appella majatica. Forse sarà la stessa, che la phaulia de' Greci, e la regia de' Latini. ...Ma sonvi altre varietà di olive, che bisogna qui ricordare. E prima evvi l'oliva correggiuola del Cilento ec. di pedicino lungo; non che la cerasola, stretta verso il pedicino, e che nel maturarsi, rosseggia; essendo buona in salamoja; benchè dia poco olio, ed ancora grossolano.

In "OSSERVAZIONI STATISTICHE SUL CILENTO", edizione del 1809, Filippo Rizzi così descrive il Cilento:

1809 - La posizione del Cilento, donde io scrivo, esige della considerazione si dal Governo, che da' suoi abitanti. Tra gli altri pregi osservansi quelli di un'aria vitale, dolcezza di clima, orizzonte allegro, e fertilità del suolo. Vanta nel Mar Tirreno un littorale di ottanta miglia circa, deliziose spiagge, e moltiplicità di porti. Conteneva anticamente delle rinomate Città. Pesto (Paestum), Velia, Bussento, Policastro, Vibone sono poste in questa amena Contrada. In Velia, e soprattutto in Pesto (Paestum) si ammirano ancora le più antiche, e venerande ruine, e forse le più belle di Europa.

Nel libro "À TRAVERS L'APULIE ET LA LUCANIE" di François Lenormant, edizione del 1883, leggiamo:

1882 - ...Su queste alture il clima è salubre e deliziosamente mite... ...Tant'è che solitamente vediamo gli alberi da frutto dare una seconda fioritura a fine ottobre o a novembre... ...Tutti i pendii della montagna sono ricoperti da boschi naturali o da piantagioni di viti, ulivi, fichi, mandorli e alberi da frutto di ogni genere. La regione che circonda l'Alento, il Cilento nel senso più ampio, è quindi come una sorta di immenso frutteto, dai rilievi più pittoreschi,... ...In mezzo a questo generale manto di verde, che ricopre l'intera regione, emergono di lontano in lontano creste di rocce grigiastre dalle forme frastagliate, creste dove l'erica tinge di viola e soprattutto numerosi, ma non molto considerevoli, villaggi il cui bianco le case hanno un aspetto allegro e prospero... ...Insomma, il Cilento è un paese infinitamente pittoresco e allegro, di una grazia selvaggia che ha molte attrattive, e capisco l'attaccamento speciale che i suoi abitanti hanno per esso.... ...Arrivati ​​in fondo alle scarpate, iniziamo la lunga salita a tornanti che ci porterà sulle prime creste, e ci porterà nel Cilento. Si snoda tra ulivi e querce, e man mano che si sale la prospettiva diventa più estesa e più bella. Quando raggiungi la vetta, il panorama che hai davanti a te è uno dei più grandi e magnifici del mondo, soprattutto quando hai, come noi, la fortuna di contemplarlo contro un cielo radioso e senza nuvole, immerso in una luce degna dell'Oriente... ...Questo panorama da solo varrebbe il viaggio, e non riesco a capire come non sia ovunque indicato ai turisti che vengono a Paestum, come naturale complemento dell'escursione, che nessun amante delle bellezze della natura non potrebbe trascurare. Restiamo a contemplarlo...

Nel libro "PAESAGGI SALERNITANI", edizione del 1954, di Pietro Visconti, si legge:

1954 - A chi non ignora i miti di questo mare che bagna la fascia costiera del Cilento, da Agropoli a Sapri; a chi non ignora che secondo le antiche leggende esso fu solcato dai più famosi personaggi della antichità eroica e mitica, dagli Argonauti ad Ulisse, da Ulisse ad Enea: questo limpido paesaggio assume a contemplarlo una solennità inesprimibile... ...Qui trascoloranti immagini di sogno si rinnovano attraverso le visioni di Santa Maria di Castellabate; della ridente Acciaroli; della civettuola Agnone; della modesta Pioppi; della splendida Marina di Ascea; della accogliente marina di Pisciotta, e della superba Palinuro. Non è possibile rimanere indifferente tra tanto alternarsi di bellezze naturali...

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Pubblicato in Il Cilento

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